Il segretario provinciale Valentina Antonacci chiede alla Regione di siglare il nuovo accordo integrativo. “A rischio le attività delle Uccp e delle Aft”
TERAMO – C’è preoccupazione, tra i medici di medicina generale, dei riflessi negativi derivanti dai pensionamenti di tanti colleghi che potrebbero ripercuotersi sul modello organizzativo dei servizi ai pazienti sul territorio, quali quelli erogati dalle Uccp e dalle Aft, rispettivamente le Unità complesse di Cure Primarie e le Aggregazioni Funzionali Territoriali. A lanciare l’allarme è il segretario provinciale e vicesegretario regionale della Fimmg, Valentina Antonacci.
“Abbiamo condiviso il nuovo modello di riorganizzazione della rete di cure territoriali – dice Antonacci -, che vede la Asl di Teramo pronta ad affrontare i modelli di sanità del futuro. La nostra provincia è stata infatti pioniera in questo campo, avendo da 10 anni messo in essere, seppur in via sperimentale, il modello organizzativo delle Uccp e della Aft, condizione fondamentale per garantire ed incrementare la continuità dell’assistenza primaria per i cittadini. E questo, come noto, avviene attraverso la possibilità di iscrizione, in deroga, per i familiari dei pazienti già iscritti (ricongiungimenti) e dei pazienti domiciliati nell’ambito distrettuale per motivi di studio, lavoro e salute. Una opportunità, possibile solo nell’ambito delle forme associative come la nostra, che consente di superare il limite imposto dal massimale e portarlo da 1500 a 1800 iscritti per ogni singolo medico. Dunque, anche in vista in vista della diminuzione degli organici, bisogna far convergere su questo modello la massima attenzione da parte di tutte le istituzioni interessate”.
Questo significa che l’organizzazione dei medici di medicina generale, aspettano “una risposta concreta dalla Regione“, che consenta di siglare il nuovo accordo integrativo per la medicina generale “destinato a cristalizzare queste novità – conclude il segretario provinciale Fimmg – a beneficio dei medici che operano sul territorio e, di riflesso, di tutti i cittadini”.